Fu il re Luigi Filippo, il 10 marzo 1831, a creare un corpo militare composto da soldati non francesi come supporto alla conquista dell’Algeria.
Il primo scontro a fuoco fu sostenuto a Maison Carrée: il reggimento si comportò così bene da ottenere le spalline rosse e verdi dei Granatieri, oltre al tricolore francese. Dopo la partecipazione alla guerra di Crimea insieme ai sardo-piemontesi a Sebastopoli, la Legione, come iniziò ad essere chiamata, combatté a Magenta, Solferino e Montebello contro gli austriaci. Soccorse poi, Massimiliano I del Messico in Messico.
Durante la Seconda guerra mondiale la Legione fece parte delle “Forze della Francia Libera” combattendo in Norvegia, Africa, Italia e Germania. Sconfitta durante la Guerra d’Indocina nella battaglia di Dien Bien Phu nel 1954, la Legione tornò in Algeria e successivamente spostò la sua sede, allora presso la cittadina di Sidi Bel Abbes, sul territorio metropolitano francese e in Corsica dopo l’indipendenza del paese arabo-africano.
Attualmente fa parte integrante dell’esercito francese ed è stata impegnata in missioni di pronto intervento e di peacekeeping oltre i confini nazionali.
Ancora oggi, la Legione è formata da volontari, in gran parte stranieri, e sembra non ci siano donne. Rimane in vigore la regola che l’ha resa famosa: gli arruolati possono dichiarare una identità fittizia, perché “la Legione dà la possibilità di cominciare una nuova vita partendo da zero”. Ci si può arruolare tra i 17 e i 39 anni e la ferma iniziale è di cinque anni. Se si firma un secondo contratto, al termine si potrà chiedere la cittadinanza francese acquisendo una nuova identità.
Dicono le statistiche che ogni anno arrivano 1000 reclute (selezionate su circa 6000 domande), provenienti da Europa dell’Est, America latina, Africa del Nord, Medio oriente.
La Legione conta oggi circa 8000 uomini di cui circa 500 ufficiali e 1800 sottoufficiali.
Sin dalla istituzione a caratterizzare le divise dei legionari è la fusciacca azzurra, portata in vita sotto il cinturone e soprattutto il tipico copricapo, il Kepi blanc.
Attorno alla Legione si è costruita una vera e propria leggenda alimentata da romanzi e film che neppure le brutali violenze di cui si è resa protagonista durante la guerra d’Algeria hanno offuscato.